Ovvero: come fare i bagagli e lasciarsi tutto alle spalle (di nuovo, ma stavolta per amore!) senza mai trovarsi a pensare d’aver fatto una cazzata

Tuesday, October 11, 2005

Considerazioni sul vecchio posto di lavoro

In questi giorni sto lavorando. Non sarà per molto, anzi, credo che sarà solo una collaborazione di qualche giorno, ma non mi dispiace. Essere cercata così insistentemente mi fa pensare che il mio lavoro, dopotutto, lo facevo meglio di quanto avessi mai creduto.

Non è bello lavorare in un posto dove nessuno ti dice mai una parola per gratificarti. Ho sprecato sudore, lacrime e ore di sonno in quell’ufficio e non mi sono sentita mai, nemmeno per un minuto, brava, valida o anche solamente utile. Al contrario, sembrava che la preoccupazione maggiore dei nostri “capi” fosse proprio quella di farci sentire costantemente dei totali inetti.

Oggi torno, se così si può dire, a testa alta.
Ho dato le dimissioni a giugno dello scorso anno e, dalla loro reazione alla notizia, avevo avuto l’impressione che non avrei causato gravi danni all’azienda. Che, anzi, non l’avrei neppure scalfita. “Tutti sono utili e nessuno è indispensabile” erano le parole che mi rimbombavano nella testa, anche se nessuno aveva avuto il coraggio di pronunciarle.
Se non fosse stato per le lacrime dei miei colleghi, avrei pensato che passare quasi 6 anni in quel posto aveva solo voluto dire buttare via un sacco di tempo.

Adesso so che la mia assenza qualche danno l’ha causato. Il mio vecchio reparto è in ginocchio dopo che anche un’altra collega se n’è andata ed è chiaro che chi è rimasto non può fare tutto da solo un lavoro che prima si faceva in squadra.
In più, i campi a cui io avevo dedicato tante e tante ore, sono ormai praticamente inesistenti, abbandonati. Prenderanno un esterno per occuparsene, dicono. Ma a me piange il cuore e mi rivedo china su quella sedia, gli occhi stanchi davanti allo schermo per ore, una sigaretta dietro l'altra. Per far ottenere all’azienda i risultati che l’hanno resa importante. Il tutto senza nemmeno un “brava, bel lavoro”.

Oggi una piccola rivincita me la posso permettere, quindi. Quando mi chiamano per sapere se posso passare per dare una mano, quando mi chiedono “come si fa questo?”, mi rendo conto che non ero un’inetta e che il mio lavoro, anche se non lo amavo, l’ho sempre fatto bene, al meglio delle mie possibilità.
Persino meglio di quanto avrei dovuto.
Ma comunque, non sarebbe più semplice e anche più produttivo dare una pacca sulla spalla ad un impiegato e premiarlo moralmente, anziché infilare 200 euro nella sua busta paga a fine anno come “premio produzione”? (Non che noi ricevessimo mai dei “premi produzione”, era soltanto un esempio!!)

La parola di oggi è lelijk
- brutto

5 Comments:

Blogger pinklady said...

...nessun capo ti gratifica, né moralmente né economicamente...ecco perché faccio un lavoro che amo nell'attesa di essere io il capo(l'ho cercato con tutte le mie forze, non è stata fortuna)...trovo nel lavoro stesso la gratificazione!

baci!!!!

p.s. io comunque preferirei qualche soldo in più alla pacca sulle spalle!!!! ;)

12/10/05 10:47 am

 
Anonymous Anonymous said...

Anch'io sarei per qualche soldo in piu', soprattutto per le prestazioni "consulenziali", come quella che stai facendo tu ora, ma in ogni caso sempre meglio una pacca sulla spalla che un calcio nel sedere.
Almeno a me e' capitato cosi'!!!
Paka Rago

12/10/05 11:04 am

 
Blogger AriaCielo said...

Sara' mica una delle "piccole-medie aziende" che fanno ricca (?) l'Italia? Di quelle "se siamo arrivati qui e' badando ad ogni centesimo" (sui costi del personale, perche' poi fanno di quelle cappellate e buttano milioni dalla finestra in un colpo solo...)

Il ragionamento e': se le faccio capire che e' brava questa chiede di piu'. Per cui: niente pacca, e figuriamoci soldi... Peccato poi che quando i dipendenti decidono di essere troppo poco gratificati rimangono in braghe di tela...

12/10/05 12:37 pm

 
Anonymous Anonymous said...

ale, avrei bisogno di un indirizzo mail per invitarti all'altro blog, puoi scirvermi a curasui@libero.it

ciao!
fra

15/10/05 10:07 pm

 
Blogger Roberto Iza Valdés said...

This comment has been removed by a blog administrator.

4/11/05 10:01 am

 

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