Ovvero: come fare i bagagli e lasciarsi tutto alle spalle (di nuovo, ma stavolta per amore!) senza mai trovarsi a pensare d’aver fatto una cazzata

Monday, October 03, 2005

Ritorno a Base 1

Di nuovo a Roma.

Ho rimesso volentieri i piedi a terra ieri sera, dopo un volo allucinante. Prendo aerei da quando avevo 2 mesi e sono il mezzo di trasporto che da sempre prediligo in assoluto. Almeno fino a ieri sera, dopo che una brutta turbolenza (la peggiore in cui sia mai incappata) mi ha fatto seriamente riconsiderare l’idea di una bella tessera ferroviaria. In fondo anche il treno ha il suo perché.

Insomma, di nuovo nella Capitale, a chiedermi “ma che ci sto a fare io qua?”.
L’appartamento ad Amsterdam non lo abbiamo ancora trovato e finché non si trova, io dovrò fare la maledetta spola. I colleghi di Sean sono stati fin troppo carini a sopportarmi per quasi 3 settimane, anche se per me sono volate. Uno di loro, Tom, mi ha regalato per il mio compleanno la versione inglese di “Eva Luna racconta”, di Isabel Allende. Un gesto delizioso che mi ha fatto davvero piacere.

Comunque ci serve un posto dove stare. Non mi piace dividere la casa con altre persone, nemmeno se sono persone molto carine. Cercheremo ad Amsterdam, ma anche ad Hoorn, ad Utrecht, ad Alkmaar. Sono centri più piccoli, ma lo stesso carini e con un po’ di vita, cinema, ristoranti, pub. E probabilmente gli affitti saranno un po’ meno alti. Tutto, però, dipende da come, quando e se il contratto verrà prolungato.

Lasciare la Germania sarà in ogni caso un enorme dispiacere, per me. Tornarci dopo tre mesi è stato bello, emozionante. Il nostro piccolo appartamento, la nostra micro-cucina, il nostro letto.
E poi tutti i miei maglioni di lana (particolare non trascurabile quando fuori ci sono 12° C!).

Certo che per come si stanno mettendo le cose, comunque, non mi dispiacerebbe avere un indirizzo stabile, per un po'. Un numero di telefono di rete fissa, tutti i miei vestiti in un solo armadio, un’assistenza sanitaria regolare, evitare aerei per i prossimi 10-15 anni. Che ne so, magari sarebbe anche carino rendere la vita dei postini di mezza Europa un po’ meno confusa.
E liberarmi per un po’ di quella orrenda sensazione che mi viene quando mi sveglio nel cuore della notte e non mi ricordo in quale letto sto dormendo. Come è successo ieri notte qui a Roma e la settimana scorsa in Germania. Detesto quella sensazione.

La parola di oggi è verjaardag – compleanno.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

fino a quando resti a roma? tra un mesetto forse verrò lì, potrebbe essere il momento per conoscerci!
un bacione, e grazie delle cose che mi hai scritto.
france

4/10/05 9:25 pm

 
Blogger Eulinx said...

Ciao Fra,
non so ancora quanto mi fermerò, ma se verrai fammelo sapere. Mi farà davvero piacere.
Baci

5/10/05 6:59 pm

 

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