Ovvero: come fare i bagagli e lasciarsi tutto alle spalle (di nuovo, ma stavolta per amore!) senza mai trovarsi a pensare d’aver fatto una cazzata

Tuesday, March 28, 2006

Lisbona - parte I


Valigie da disfare, piedi ancora doloranti, occhi impastati di sonno, ma anche troppa voglia di scrivere per fermare i ricordi di una vacanza splendida.
Siamo tornati ieri notte dal Portogallo, stanchi e dispiaciuti di lasciare una città che merita molto più che 4 giorni soltanto. Una città in cui la cultura ha forme diverse e sorprendenti.

Lisbona è un posto magico e affascinante, a cominciare dall'architettura, passando per la cordialità della gente che ci abita, per il cibo favoloso e per panorami mozzafiato che non avrei mai immaginato di trovare in una capitale europea.

Il primo giorno abbiamo comprato, al ridicolo prezzo di 10 euro, una tessera valida per 72 ore, la "7 colinas", che da accesso illimitato a tram, autobus, metropolitana e anche agli ascensori della città.
La tessera contiene un chip che viene letto dalle macchinette presenti in tutti i mezzi pubblici e può eventualmente essere ricaricata una volta passate le 72 ore.
Noi l'abbiamo sfruttata immediatamente per andare a Belém, il quartiere più occidentale della città, e visitare l'omonima Torre, il luogo da dove partivano i grandi navigatori portoghesi, primo fra tutti Vasco da Gama. La torre (nella foto) è una magnifica fortezza di marmo bianchissimo costruita nel 1500 che aveva il compito principale di proteggere la città e da cui si gode una vista spettacolare sul fiume Tago.
Il Mosteiro dos Jerónimos, poco distante dalla Torre, è il monastero che fu costruito per celebrare le gesta di Vasco da Gama e che ne ospita le spoglie.

Una visita al monastero, una passeggiata nel parco adiacente e l'immancabile tappa nella storica pasticceria, quella che vende le famose Pasteis de Belèm. Queste paste fanno parte della cultura della città almeno quanto la Torre di Belèm e il Monastero, perché sono prodotte artigianalmente dal 1837 e perché solo 3 persone al mondo ne conoscono la ricetta originale. Sono dolcetti di pasta sfoglia ripieni di crema che vanno gustati rigorosamente caldi, con una spolverata di zucchero a velo e di cannella. Imperdibili se siete a Lisbona.

La nostra giornata continua con la visita al quartiere dell'Alfama, che raggiungiamo con il tram 28, un'altro classico della città e, a quanto ho visto, non solo per i turisti. Questo quartiere è il più antico di Lisbona e l'unico ad essere rimasto in piedi dopo il terremoto del 1755, che distrusse invece il resto della città. E' un suggestivo agglomerato di case e vicoli strettissimi, dove il tram passa a malapena e dove è bello perdersi a piedi, senza l'aiuto della cartina.
Il Castello di S. Jorge, che lo sovrasta, lo abbiamo trovato in fase di chiusura, perciò ci siamo abbandonati al labirinto di vicoli, respirando l'odore di cucinato e di panni stesi che proviene dalle case.
Ci siamo infilati in un ristornatino da 8 coperti totali (8, non scherzo!) e abbiamo mangiato baccalà in quantità imbarazzanti.

Il giorno successivo ci siamo dedicati a Baixa, il centro della città. Completamente distrutta dal terremoto del '700, quest'area di Lisbona fu ricostruita a pianta ortogonale, con edifici uguali e lineari, molti dei quali ricoperti dai caratteristici azulejos. E' uno spettacolo la vista di queste strade, uno spettacolo la pavimentazione, le zone pedonali, i locali tradizionali e in stile liberty.
Il Cafè A Brasilera, per esempio, il bar preferito di Pessoa e di molti altri letterati e artisti nei primi decenni del '900. La statua del poeta, seduto al bar con le gambe accavallate e le mani poggiate al tavolino, si confonde con la miriade di turisti seduti anche loro al bar: un omaggio che ho trovato divertente e intelligente.

Certo, chi visita Lisbona non può non notare anche la diffusa povertà di alcune zone e di tante persone che ci vivono. Moltissime aree della città sono trascurate, per non dire fatiscenti. Uno strano impatto davvero, per una capitale europea. Però non credo d'aver mai visto tanti cantieri aperti e ristrutturazioni in corso, segno forse che c'è la voglia di cambiare e di migliorare.
Ma di questo parlerò nella parte II del capitolo Portogallo, altrimenti mi dilungo troppo.
E poi devo ancora disfare i bagagli.

3 Comments:

Blogger pinklady said...

...fa proprio venire voglia di andarci!!! :)

28/3/06 6:04 pm

 
Blogger Unknown said...

ciao e bentornata!
di Lisbona ne avevo sentito parlare bene,
mi pare che valga assolutamente la pena di una visita!
Aspetto la seconda parte...
un abbraccio
Barbara

29/3/06 11:00 am

 
Blogger Eulinx said...

**Pink: è da vedere, credimi!

**Baebs: Grazie, anche se mi ha accolto il solito nuovolone fantozziano!!

30/3/06 1:42 pm

 

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