E' stata una giornata assurda.
Sean ed io abbiamo litigato così furiosamente che per un attimo ho pensato di fare i bagagli e tornarmene a Roma. Non saprei nemmeno dire da cosa è scaturita la lite, so soltanto che ad un certo punto sono cominciate a volare parole.
Devo dire che quando litighiamo siamo davvero bestie, ma poi quando ci riavviciniamo è quasi comico perchè succede all'improvviso, spesso durante la lite stessa. Di punto in bianco, mentre uno grida e strepita, l'altro gli va vicino e l'abbraccia, come se niente fosse. Noi facciamo pace così, mentre è in atto la guerra.
Due deficienti.
Stamattina è scattata la tanto attesa seconda tornata di shopping. Sono stata in giro per quasi 5 ore, rimbalzando da un negozio all'altro, valutando, soppesando, spulciando, scartando. Purtroppo quest'anno girano ben pochi soldi in questa casa e quindi i regali verranno duramente penalizzati. Comunque di solito a Natale mi piace fare soprattutto regali utili e, diciamo così, classici. Libri, sciarpe, maglioni pesanti, roba simile.
Tranne a mia sorella, che è una persona difficilissima. E a Pam, che è forse peggio di lei.
Sono tornata a casa piena di buste e sacchetti. Già solo il rumore prodotto dai sacchetti che si urtano l'un l'altro dondolati dall'andamento del mio passo mi mette gioia.
Ma non è ancora finita.
Domani arriveranno i miei e, per quanto abbia pulito, sistemato e nascosto, questa casa sembra sempre di più un porcile. Eppure non capisco, fino alla scorsa settimana sembrava davvero un appartamento degno dell'ultimo catalogo Ikea...ma dove ho sbagliato?
In ogni caso, non vedo l'ora di rivederli, la mia mamma e il mio papà...quanto mi sono mancati!
Vista la giornata litigiosa, oggi non ho imparato nessuna parola nuova. Per dispetto.
Mi sono limitata a un paio di "danke, tschuss" alle casse dei negozi. Ma non conta come esercizio, temo.
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