Ovvero: come fare i bagagli e lasciarsi tutto alle spalle (di nuovo, ma stavolta per amore!) senza mai trovarsi a pensare d’aver fatto una cazzata

Thursday, December 02, 2004

Stanotte mi sono svegliata alle 5 per il mal di testa. Credo fosse dovuto al caldo.
Nelle case tedesche fa caldo. E per caldo, intendo tipo più di 30 gradi, è atroce. Io a casa mia a Roma ero abituata ad indossare un maglione d'inverno. Qui, al massimo, puoi mettere una maglietta di cotone a maniche lunghe ed è più che sufficiente.

Comunque, mi sono svegliata alle 5 e ho sorseggiato la mia bella aspirina effervescente nel buio del salotto, guardando le finestre del palazzo di fronte e cercando d'immaginare cosa facevano in piedi quelli che avevano già le luci accese.
Dopo un paio di minuti, anche Sean si è alzato. Mi ha guardato dalla porta del salotto senza dire una parola, coi capelli arruffati ed è rimasto lì per un po', prima di andare in cucina a farsi un panino con la nutella. Poi, sempre senza dire una parola, si è messo seduto vicino a me a mangiare il suo spuntino e a bere latte freddo al nesquik.
Abbiamo spento i termosifoni prima di tornarcene a letto. Prevedevo del sesso (di solito finisce così quando ci svegliamo nel cuore della notte), ma abbiamo ceduto al sonno e ci siamo riaddormentati.

Nel pomeriggio siamo andati a vedere il Weinhachstmarkt, cioè il mercatino di Natale, che è un classico in tutta la Germania. Stupendo. C'ero già stata negli anni passati, ma quest'anno è diverso. Sarà perchè quest'anno sappiamo che la nostra storia non è destinata a finire da un momento all'altro a causa della lontananza. E' il nostro Natale, questo, facciamo spese insieme, per la nostra casa, per il prossimo anno. E' una sensazione che mi piace.

Il mercato è un gioiellino. Giostre antiche, candele e saponette artigianali, addobbi per l'albero dipinti a mano, giocattoli di legno, profumo di fritto e di cannella, dolci tipici che ti fanno voltare la testa quando passi davanti al banchetto che li vende. E gli sguardi ammaliati dei bambini, che non costano niente ma sono l'articolo più bello.
E poi siamo andati a comprare qualche regalo di Natale, anche per il nipotino che nascerà a gennaio e non vediamo l'ora. Abbiamo comprato un gorilla enorme e peloso, con un muso arrabbiato, ma dolcissimo...speriamo non spaventi il pargolo nelle calde notti tedesche!

Ah, il mio tedesco fa ancora pena, naturalmente. Oggi ho imparato una parola sola, che credo mi servirà anche a poco. La parola è "draht", cavo, nel senso del cavo elettrico. Lo so che avevo promesso di impararne almeno due o tre...vorrà dire che domani ne imparerò il doppio...(!)

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