Finalmente Sabato
Mercoledì ho ricominciato a lavorare, il che spiega questo stato comatoso che mi accompagna da qualche giorno. Mi sveglio alle 6 per cominciare alle 7 e non si sa mai bene quando tornerò a casa.
Il mio lavoro, di base, a me piaceva molto ma ero arrivata a detestarlo per una serie infinita di buoni motivi. Mi piaceva tanto perché si lavorava con il pubblico e c’era uno scambio continuo con le persone. E più di tutto mi piaceva perché era un lavoro di squadra e la mia era una grande squadra. Non eravamo solo colleghi, ma anche buoni amici e questo rendeva tutto più piacevole. So per esperienza che non è semplice trovare colleghi con cui andare d’accordo e so che, se non si trovano, l’ambiente lavorativo può diventare un inferno quotidiano.
Oggi la squadra si è un po’ disgregata: una aspetta un figlio, due si sono licenziati. Non è più la stessa cosa e guardandomi intorno mi viene un po’ di nostalgia ripensando alle risate che ci facevamo prendendoci in giro a vicenda sulle immancabili, continue gaffe fatte con i clienti. A volte si rideva fino alle lacrime.
Altre volte le lacrime scendevano per rabbia, per stanchezza e per ingiustizia perché l’atmosfera creata dai capi diventava spesso irrespirabile. Nel bene e nel male, comunque, ho passato tra quelle mura cinque anni della mia vita e ho imparato tanto.
Immagino che sia solo un’altra fase della vita che passa e se ne và.
Non si tratta di cambiamenti di tipo materiale, le chiamerei piuttosto delle evoluzioni personali e interiori. Mi sto concedendo tanto tempo per pensare e mi sto dando dei giudizi, a volte troppo pesanti, altre volte forse troppo clementi. Il risultato è che tutto sommato sono soddisfatta di me e che forse per troppo tempo ho avuto paura a dirlo, ma la verità è che sono felice e lo devo ammettere. Ho sempre avuto paura a pensare di essere felice, paura che tutto potesse rivelarsi uno sbaglio o, peggio ancora, solo un’illusione. E invece ammetterlo mi riempie di serenità e di positività, due sentimenti a cui non sono sempre stata abituata. Me li voglio godere finché durano e se poi tutto svanirà in una bolla di sapone, affronterò il problema quando e se si presenterà.
E questo per me è già un cambiamento enorme.
2 Comments:
Che lavoro facevi/fai????
=)
Un bacio &... don't give up!
5/6/05 7:59 pm
è giusto essere felici se lo si è, come non ci si deve sforzare di esserlo quando il cuor eè triste...sembra tutto così ovvio ma non lo è, è faticoso permettersi di essere spontanei
sono felice della tua gioia, e in questo istante anch'io sto toccando il cielo con un dito, mica per niente di che, per della bella musica che mi scombussola il cuore, solo(!) questo!!!!!!
ciao
franci
6/6/05 6:57 pm
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