Ovvero: come fare i bagagli e lasciarsi tutto alle spalle (di nuovo, ma stavolta per amore!) senza mai trovarsi a pensare d’aver fatto una cazzata

Thursday, December 30, 2004

Ieri sera Lars, che avevamo invitato per cena, mi ha portato il suo ricevitore satellitare con annessa scheda tarocca per farmi vedere un po' di TV italiana. Non smetterò mai di stupirmi delle manifestazioni d'amicizia che ricevo in questo posto e di quanto gli amici di Sean si preoccupino di farmi sentire a mio agio. In ogni caso, alla fine della serata ha deciso di lasciare il ricevitore qui sebbene, purtroppo, la tv italiana non siamo riusciti a vederla senza la scheda originale! Così stamattina abbiamo ordinato la scheda che dovrebbe arrivare tra un paio di settimane. Nel frattempo, ho curiosato tra i canali disponibili e ho scovato "Napoli international" che trasmette un continuo delirio di canzoni napoletane di basso livello, accompagnate da "video" di altrettanta scadente qualità, ma che suppongo sia irresistibilmente popolare per alcuni italiani all'estero. Tempo fà da qualche parte ho letto un articolo secondo cui nessuno ama l'Italia come gli italiani che vivono all'estero e da quando sono qui credo che sia proprio vero. Lo vedi anche dai nomi che danno ai ristoranti, alle pizzerie, alle gelaterie: immancabilmente patriottici. E da quando vivo in Germania, sento che sto diventando anch'io più sensibile all'argomento "patria", nel senso che mi secca parecchio sentire altri che parlano male di alcune questioni italiane, quando magari in passato ero io la prima a farne commenti negativi.
Spero solo di non ritrovarmi in futuro ad ascoltare scadenti canzoni napoletane (e sottolineo scadenti, visto che non ho nulla contro la canzone partenopea di qualità!) che mi ricordano 'nu piezz'e core lasciato a casa. Sarebbe imbarazzante.
Domani è il 31 e noi non abbiamo alcuna idea di cosa faremo. La cosa non mi dispiace affatto. Anzi, confesso che se dovessimo ritrovarci da soli non sarei delusa. Cenetta, bottiglia e magari due passi fino al centro per vedere i fuochi non sarebbe male.
Le mie lezioni di tedesco dovranno ricominciare, prima o dopo. Durante la vacanza romana sono state sdegnamente accantonate, ma devo riprendere altrimenti non troverò mai uno straccio di lavoro. Comunque, ancora per oggi, non ho imparato nessuna parola nuova.

Wednesday, December 29, 2004

Eccomi di ritorno, dopo questa breve vacanza romana.
La vacanza è stata troppo breve e mi mancano già tutti quanti. Ma cerco di rimettermi subito in carreggiata e non farmi sopraffare dalla nostalgia, perchè se mi fermo un momento a pensare a casa, allora è la fine. Così stasera ho invitato un paio di amici a cena: ci facciamo quattro risate e passa tutto...o almeno spero.
A Roma ho incontrato le mie amiche di sempre e abbiamo fatto un paio delle nostre "seratine" a base di cuba libre e chiacchiere. Mia sorella ha lasciato il mio nipotino qualche giorno dai miei, così me lo sono goduto 24 ore su 24, finalmente. E' stato bellissimo vederlo aspettare la mezzanotte per scartare i regali, con gli occhietti curiosi a guardare fuori dalla finestra per riuscire a scovare Babbo Natale che scendeva dal tetto.
Dopo Natale sono partita per la montagna con i miei. Erano 5 anni che non ci andavo e non mi ero resa conto di quanto mi mancasse quel posto fino a che non ci ho rimesso piede. Questo piccolo paese del Veneto, dove mio nonno è nato e cresciuto e dove io ho passato tutte le mie vacanze, è il mio "posto speciale", quell'unico posto al mondo dove ti senti te stesso, dove niente ti può ferire, dove ti senti a casa e in armonia con tutto e tutti. Non c'è rimasto molto della vecchia comitiva, ma il mio adorato amico Stefano mi ha raggiunto da Milano e abbiamo passato una serata insieme a ricordare e a raccontarci le ultime novità. Per 5 anni ci siamo solo sentiti per telefono ed è stato un sogno rivederlo e parlare faccia a faccia. Con lui c'era anche un suo amico, con cui ho avuto in passato una breve storia. Il tizio in questione, che mi ha spezzato e calpestato il cuore qualche anno fà, strano a dirsi, è diventato col tempo anche lui un amico importantissimo. Insomma, è stato bello rivederli entrambi, anche se avrei passato volentieri qualche altro giorno a morire di freddo con loro nel mio posto speciale in stile "Last Christmas"!
Certo che tornare e addormentarmi con Sean al mio fianco non è paragonabile a nessun altro posto speciale, perchè quando sono con lui non vorrei essere da nessun'altra parte al mondo.
Beh, dopo questo accento romantico e sdolcinato, vado a tagliuzzarmi qualche verdurina per la cena di stasera. Oggi pasta alle verdure, facciamo sentire a questi tedesconi che cos'è la vera pasta!

Saturday, December 11, 2004

Ho fatto la valigia. Di solito la faccio un'ora prima di partire, ma stavolta avevo paura di dimenticare alcune cose, come i regali di Natale che mi sono costati tanto freddo e fatica!
Ho sistemato per benino solo alcuni abiti (beh, i miei jeans e qualche maglione, non porto altro del resto!) dopodichè ho stantuffato la borsa con 3 confezioni giganti di latte in polvere, circa 15 videocassette da ri-registrare in Italia, un pelouche per la mia piccolina che beve il latte in polvere, i regali per le mie amiche (che non svelo perchè potrebbero leggere!). Alcune cose non ce l'ho proprio fatta a farle entrare, così porterò a mano una busta enorme con tutto il resto.

Stasera verrà uno dei nostri più cari amici per una birretta dopo cena. Ha dato le dimissioni e vuole fare un brindisi. Fa il dj in una radio locale, ma non andava più d'accordo con il capo (come lo capisco) quindi ha deciso di mollare tutto. Io non sono felice della cosa, perchè significa che si trasferirà in un'altra città e lui è stata la primissima persona che ho conosciuto qui e l'ho sempre considerato un amico anche mio e non solo di Sean.
Quando andrà via sentirò davvero tanto la sua mancanza.
Sean dice che dovrei essere contenta per lui, ma io sono un po' egoista a riguardo e preferirei tenermelo qui vicino.
Stasera parleremo anche di cosa fare a capodanno. Spero non esca fuori l'idea della discoteca perchè io la odio. Spero si faccia una cosa tipo quella dell'anno scorso. Questo nostro amico ha fatto una festa a casa sua, che è all'ultimo piano di un palazzo in centro. Siccome l'appartamento è piccolo, e siccome anche il suo dirimpettaio dava una festa a casa (sono amici), hanno deciso di lasciare le porte aperte e fare una festa comune. Io, Sean e un altro paio di amici abbiamo deciso di rimanere seduti sulle scale ad ascoltare la musica e a bere tutta la sera e ci siamo divertiti da matti. E' stata una bella festa. Buona la roba da bere, bella la gente, ottima la musica.
Mi piacerebbe una festa così anche quest'anno.
Ma intanto pensiamo al Natale.

Friday, December 10, 2004

Per la prima volta in due mesi ho rivisto il cielo blu. E' successo oggi!
Per due mesi il cielo qui è sempre stato grigio topo e mi ero quasi dimenticata quanto può essere limpida una giornata!
Ma c'è il trucco...eh si, non è tutto oro quel che luccica, cari miei! Una giornata così limpida vuol dire freddo polare, aria gelida che taglia il viso.
Sean è uscito presto per incontrare un tizio che forse lavorerà con lui e così sono uscita presto anch'io.
Ieri una mia cara amica di Roma mi ha chiamato per chiedermi se potevo comprarle il latte in polvere per la bimba, visto che qui costa esattamente un terzo che in Italia. Ovvio, qualunque cosa per la mia piccolina, che tra l'altro sarà cresciuta come un vitello in due mesi!
Mi sono incamminata verso il "dm" che è un negozio tipo "Boots" di Londra, respirando aria polare e desiderando di aver detto si quando mio padre voleva a tutti i costi comprarmi un piumino d'oca l'altro giorno! La mia giacca di pelle, ha ragione lui, non va bene per questo clima!
Ho fatto tappa al bancomat per prelevare, ma era guasto. OK, può capitare. Il problema è che qui la maggior parte dei negozi non accetta la carta di credito e la trovo una cosa pazzesca. Io a Roma pago solo le sigarette in contanti. Qui tutte le volte devi prelevare perchè supermercato, Ikea, negozi di abbigliamento, ecc. non accettano carte di credito, al massimo il bancomat nazionale, che io non posseggo ancora!
Quindi sono dovuta tornare a casa e alla fine ho deciso di aspettare Sean e andare in centro con lui.
Ho finito i regali di Natale, ho trovato finalmente anche quelli per le mie amiche. Così è rimasta solamente mia sorella...diamine!

Oggi non ho imparato nessuna parola...e purtroppo non ho neanche una scusa plausibile! Ma la giornata non è ancora finita, chissà...

Thursday, December 09, 2004

I miei sono ripartiti stamattina alla volta di Rothenburg, che è un borgo medievale dall'atmosfera fiabesca. Mi hanno appena chiamato entusiasti, ancora alle prese con lo shopping natalizio e con le specialità culinarie.
La cucina tedesca non fa esattamente schifo, come possono pensare molti. In realtà è anche buona, se non sei vegetariano. Le salse che accompagnano le carni, in particolare, sono assolutamente da provare. Senza dimenticare i dolci: un vero delirio.

Stamattina mi sono svegliata a pezzi e in più il ciclo ha deciso di anticipare ben 5 giorni. Che palle! (ora si spiegano le liti furiose degli ultimi giorni!)
Sean mi sta facendo da infermiere da stamattina, povero. Se penso a come l'ho trattato negli ultimi due giorni mi sento in colpa.
Penso che ci prenderemo un kebab al negozietto all'angolo perchè nessuno dei due ha voglia di cucinare, stasera.
E poi metterò su una videocassetta di quelle che i miei hanno portato ieri e mi gusterò un bel film nella mia adorata lingua madre!

La lingua del posto, invece, non fa passi da gigante. Oggi Sean mi ha insegnato una parola, ma non la ricordo già più.
Ma sono giustificata perchè mi sento male, quindi devo risparmiare le forze per combattere il dolore...

Wednesday, December 08, 2004

Sono esausta!
I miei genitori ed i miei zii sono appena tornati in albergo dopo un' intera giornata di shopping. Sono arrivati stamattina intorno alle 13 e, dopo un pranzo veloce a casa nostra, siamo usciti per ammirare le "bellezze" del luogo. Si, insomma, non è che ci sia molto da vedere qui, ma in quanto a negozi, beh non si batte! E' come una Via del Corso a Roma, ma in versione ridotta e piena solo di negozi veramente belli e dai prezzi abbordabilissimi. Una specie di piccola Londra che, una volta che ci cammini e ti fai travolgere dall'atmosfera "shoppereccia", non c'è più via di scampo e ti abbandoni allo shopping compulsivo - impulsivo.
I piedi mi fanno male, le ginocchia mi fanno male, la schiena mi fa male. E pensare che loro hanno 60 anni a testa e sono freschi come boccioli di rose. Ma come fanno?

I miei mi hanno portato anche un bel mucchio di videocassette registrate in italiano, così stasera mi posso vedere un bel film senza assillare Sean per farmi tradurre tutto.
Bene.
Intanto mi guardo MTV Fear che mi piace e poi mi gusto il film.

La parola di oggi (si, sempre una soltanto, lo so...) è "opfen", vittima. Ma non ridurrei il successo di oggi a questa singola, banale parolina visto che ho passato la giornata intera in giro per negozi a parlare con commessi vari e mi hanno capito TUTTI, il che significa che quello che ho imparato fino ad ora FUNZIONA davvero.
Ce la posso fare, ce la posso fare...presto scriverò i miei post in tedesco.

Tuesday, December 07, 2004

E' stata una giornata assurda.
Sean ed io abbiamo litigato così furiosamente che per un attimo ho pensato di fare i bagagli e tornarmene a Roma. Non saprei nemmeno dire da cosa è scaturita la lite, so soltanto che ad un certo punto sono cominciate a volare parole.
Devo dire che quando litighiamo siamo davvero bestie, ma poi quando ci riavviciniamo è quasi comico perchè succede all'improvviso, spesso durante la lite stessa. Di punto in bianco, mentre uno grida e strepita, l'altro gli va vicino e l'abbraccia, come se niente fosse. Noi facciamo pace così, mentre è in atto la guerra.
Due deficienti.

Stamattina è scattata la tanto attesa seconda tornata di shopping. Sono stata in giro per quasi 5 ore, rimbalzando da un negozio all'altro, valutando, soppesando, spulciando, scartando. Purtroppo quest'anno girano ben pochi soldi in questa casa e quindi i regali verranno duramente penalizzati. Comunque di solito a Natale mi piace fare soprattutto regali utili e, diciamo così, classici. Libri, sciarpe, maglioni pesanti, roba simile.
Tranne a mia sorella, che è una persona difficilissima. E a Pam, che è forse peggio di lei.
Sono tornata a casa piena di buste e sacchetti. Già solo il rumore prodotto dai sacchetti che si urtano l'un l'altro dondolati dall'andamento del mio passo mi mette gioia.
Ma non è ancora finita.
Domani arriveranno i miei e, per quanto abbia pulito, sistemato e nascosto, questa casa sembra sempre di più un porcile. Eppure non capisco, fino alla scorsa settimana sembrava davvero un appartamento degno dell'ultimo catalogo Ikea...ma dove ho sbagliato?
In ogni caso, non vedo l'ora di rivederli, la mia mamma e il mio papà...quanto mi sono mancati!

Vista la giornata litigiosa, oggi non ho imparato nessuna parola nuova. Per dispetto.
Mi sono limitata a un paio di "danke, tschuss" alle casse dei negozi. Ma non conta come esercizio, temo.

Sunday, December 05, 2004

La domenica non è trascorsa come previsto.
Intanto i miei hanno chiamato alle 10,30 - che non è una bella cosa se sei andato a dormire alle 6 di mattina.
Ieri notte, infatti, l'ora di chat con Pam ha pericolosamente degenerato ed è continuata quasi fino all'alba.
Mi ha mandato anche le foto di G. e sono stata proprio contenta di vedere finalmente la sua faccia, anche perchè è una gran bella faccia! Hanno cominciato ad uscire insieme quando io ero già qui in Germania, quindi non l'ho mai visto e fino a ieri sera (anzi, a stamattina) ho continuato ad immaginarlo e basta.
Io e Pam siamo qualcosa di più che solo amiche, siamo due anime gemelle. Il fatto di averla così lontana e di non poter partecipare attivamente alla sua vita è per me un piccolo dramma.
Appena sarò tornata a Roma dovremo recuperare un bel po' di chiacchierate...

Oggi saremmo dovuti andare a pranzo dai genitori di Sean, ma hanno avuto un contrattempo e così ce ne siamo rimasti a letto fino all'ora di pranzo.
Meglio così, mi sono risparmiata queste 6500-7000 calorie derivate dall'infinita varietà di torte e dolci vari che la mamma ci prepara ogni volta che andiamo a trovarla.
Come tutte le mamme che si rispettino, prova enorme soddisfazione nello sfamare i suoi ospiti, specie se si tratta del figlio e non è davvero felice fino a che non ci vede esanimi, abbandonati sulle nostre sedie dopo aver spazzolato anche l'ultima briciola e dopo aver bevuto l'ottava tazza di thè.

Visto il cambiamento di programma, dopo aver oziato come ho già detto, ci siamo messi d'impegno a pulire e sistemare. Mercoledì arriveranno i miei genitori e staranno con noi tutto il giorno prima di continuare il loro breve ma intenso tour della Germania. E siccome la nostra casetta l'hanno vista ancora senza mobili e in condizioni penose, vorremmo fargli trovare un ambiente umano. Certo, Sean ed io non brilliamo per ordine ed organizzazione, ma stiamo facendo progressi!

E, a proposito di progressi, oggi ho imparato ben 2 parole nuove (tadaaa!!). Si tratta di "geiz" che vuol dire tirchio e "teig" che in termini culinari sarebbe una base, come ad esempio quella per la pizza.
Ah, che bella sensazione! Sento che ce la posso fare!

Saturday, December 04, 2004

I nostri amici hanno chiamato all'ora di pranzo dicendo che potevamo andare da loro alle 18,00.
-Alle 18,00? Per cena? -
Esatto, qui si usa così. E ci tengo a sottolineare che non c'è aperitivo prima, o un po' di "small talk", ma si passa subito alla cena vera e propria!
Dunque alle 18 arriviamo a casa loro con la nostra bella bottiglia di vino rosso rigorosamente italiano e dopo un minuto siamo già seduti a tavola a mangiare un improbabile piatto italiano cucinato in mio onore. Una bella pasta scotta e incollata, ma preparata con il cuore che, perdonatemi il buonismo, è sempre l'ingrediente che amo di più.
Mentre mando giù la pasta pensando a quanto sia stata carina l'idea di farmi sentire un po' a casa mia, lei mi scarica nel piatto due belle cucchiaiate di insalata di cetrioli e, dopo un attimo di smarrimento, mando giù anche quelle, mio malgrado, insieme alle tagliatelle incollate.
Una caduta di stile? No, qui si mangia tutto insieme, senza far caso ai dettagli. E come diceva sempre un caro amico di mio padre, "tanto poi nello stomaco si mischia tutto"!

La serata è stata davvero piacevole. Molti in Italia pensano che nei paesi nordici la gente sia spesso fredda e poco amichevole, ma in quattro anni che frequento queste persone non mi è mai capitato una sola volta di incontrare qualcuno che corrispondesse a questa descrizione.
Gli amici di Sean sono sempre stati molto più che amichevoli con me e hanno sempre fatto tanto per non farmi sentire la mancanza di casa. Tanto per cominciare, si arrampicano sugli specchi per poter parlare in inglese e non tagliarmi fuori dai discorsi e magari ci mettono un quarto d'ora per esprimere un concetto in una lingua che non è la loro, ma alla fine ci si fa una risata anche su questo.

Tornata a casa, mi sono fatta la mia bella ora di chat con Pam e, non importa quanto qui mi si faccia sentire a casa, la sua mancanza per me è incolmabile.
Ma non dovrò aspettare molto: fra sette giorni sarò di nuovo a casa per Natale e rivedrò tutti.

La mia parola di oggi è "dunkel", scuro. Non è molto, ma è qualcosa...

Friday, December 03, 2004

Forse quel "col computer me la cavo" era un tantino esagerato visto che, dopo aver trafficato per un po' senza nessuna cognizione di causa, mi sono ritrovata il blog senza nemmeno un post!
Vabbè, fa niente. Sono ancora qui.

Oggi volevo trascinare Sean nella seconda tornata di shopping natalizio, ma non mi ha cagato.
Eppure sembrava contento ieri, in mezzo a tutte le lucine di Natale e alle vetrine addobbate. Deve essere stata la mia mente. Si, la mia mente deve aver elaborato un pensiero alternativo in cui lui era un uomo perfetto che ama fare shopping insieme alla sua donna.
In realtà, se mi concentro a sufficienza, mi sembra di ricordarlo alla fine del pomeriggio stanco e annoiato che mi aspetta mentre io mi tuffo a pesce sull'ennesimo scaffale.
Poveri uomini! Ma perchè noi donne vogliamo a tutti i costi trascinarli con noi nei nostri giri di shopping selvaggio, quando loro (o almeno il mio) preferirebbero starsene a casa a giocare con la Playstation?!

Dovrò tornare da sola, farò questo sforzo. I regali di Natale vanno fatti, in fin dei conti, e noi abbiamo fatto regali solo ai nostri nipotini, uno dei quali deve ancora nascere!

Oggi non ho imparato nessuna parola nuova (dannazione!) ma, in compenso, parlando con una commessa, ne ho messa in pratica una che avevo imparato in passato. Quindi sono molto soddisfatta di me.
Domani sera andiamo a cena a casa di amici e proverò a fare un po' di "small talk" in tedesco...aiuto!

Thursday, December 02, 2004

Stanotte mi sono svegliata alle 5 per il mal di testa. Credo fosse dovuto al caldo.
Nelle case tedesche fa caldo. E per caldo, intendo tipo più di 30 gradi, è atroce. Io a casa mia a Roma ero abituata ad indossare un maglione d'inverno. Qui, al massimo, puoi mettere una maglietta di cotone a maniche lunghe ed è più che sufficiente.

Comunque, mi sono svegliata alle 5 e ho sorseggiato la mia bella aspirina effervescente nel buio del salotto, guardando le finestre del palazzo di fronte e cercando d'immaginare cosa facevano in piedi quelli che avevano già le luci accese.
Dopo un paio di minuti, anche Sean si è alzato. Mi ha guardato dalla porta del salotto senza dire una parola, coi capelli arruffati ed è rimasto lì per un po', prima di andare in cucina a farsi un panino con la nutella. Poi, sempre senza dire una parola, si è messo seduto vicino a me a mangiare il suo spuntino e a bere latte freddo al nesquik.
Abbiamo spento i termosifoni prima di tornarcene a letto. Prevedevo del sesso (di solito finisce così quando ci svegliamo nel cuore della notte), ma abbiamo ceduto al sonno e ci siamo riaddormentati.

Nel pomeriggio siamo andati a vedere il Weinhachstmarkt, cioè il mercatino di Natale, che è un classico in tutta la Germania. Stupendo. C'ero già stata negli anni passati, ma quest'anno è diverso. Sarà perchè quest'anno sappiamo che la nostra storia non è destinata a finire da un momento all'altro a causa della lontananza. E' il nostro Natale, questo, facciamo spese insieme, per la nostra casa, per il prossimo anno. E' una sensazione che mi piace.

Il mercato è un gioiellino. Giostre antiche, candele e saponette artigianali, addobbi per l'albero dipinti a mano, giocattoli di legno, profumo di fritto e di cannella, dolci tipici che ti fanno voltare la testa quando passi davanti al banchetto che li vende. E gli sguardi ammaliati dei bambini, che non costano niente ma sono l'articolo più bello.
E poi siamo andati a comprare qualche regalo di Natale, anche per il nipotino che nascerà a gennaio e non vediamo l'ora. Abbiamo comprato un gorilla enorme e peloso, con un muso arrabbiato, ma dolcissimo...speriamo non spaventi il pargolo nelle calde notti tedesche!

Ah, il mio tedesco fa ancora pena, naturalmente. Oggi ho imparato una parola sola, che credo mi servirà anche a poco. La parola è "draht", cavo, nel senso del cavo elettrico. Lo so che avevo promesso di impararne almeno due o tre...vorrà dire che domani ne imparerò il doppio...(!)

Wednesday, December 01, 2004

Non sapevo cosa fosse un blog fino a un paio di giorni fà.
L'ho chiesto a Sean che mi ha spiegato, con parole irripetibili, le caratteristiche tecniche di questo astruso strumento della rete...l'ho guardato un po' persa, al che mi fa: "it's a sort of diary, but online so that everyone can see it" ed io ho pensato "una figata, lo voglio anch'io!".
Così eccomi. Ma non prometto nulla. Primo perchè, in linea di massima, col computer me la cavo, ma le cose troppo complicate non fanno per me. E secondo perchè non sono una persona costante e non scrivo un diario dai tempi della scuola...e non è esattamente l'altro ieri!

Ora vediamo:
per la quarta volta nella mia breve vita (si, ho finito la scuola da un po', ma non sono decrepita), mi ritrovo a vivere in un paese straniero. Anche se il concetto di straniero oramai è un po' vago per me.
La differenza è che questa volta la decisione di viverci è esclusivamente mia, nel senso che non seguo i miei genitori.
Sean vive in Germania e, dopo aver sostenuto economicamente l'Alitalia e la Telecom, ho deciso che era meglio per me darci un taglio e provare a vivere qui con lui.
Devo solamente superare un piccolo dettaglio, che potrebbe anche sembrare irrilevante ma non lo è: il tedesco. Devo assolutamente imparare questa lingua impronunciabile e complicatissima. Un misto di latino ed inglese, un ibrido mostruoso e spaventoso, ma al tempo stesso affascinante.
Ho promesso che imparerò almeno tre o quattro parole al giorno, senza contare il mio inseparabile corso di lingua in cd-rom...
...vedremo!



 
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